Ore 10.30
Sala del Consiglio
Il civis Romanus come esempio di virtù: realtà o rappresentazione?
Seguendo le regole precise del debate, due gruppi di studenti del Liceo scientifico “Plinio Seniore” e del Liceo classico “Luciano Manara” di Roma si fronteggiano argomentando su posizioni contrapposte. Quale tesi vincerà?
Graziano Perillo, Massimo Blasi
Caravaggio, genio ribelle
“Egli è un misto di grano e pula”, così il pittore Karel van Mander nel 1604 descrive Michelangelo Merisi, dopo averlo incontrato personalmente a Roma. Per i suoi contemporanei in Caravaggio convivono la parte buona e lo scarto del raccolto, un carattere luminoso e un lato oscuro, proprio come possiamo leggere nei suoi capolavori. Quanto cambia questo giovane artista appena arriva a Roma? Con quale bagaglio giunge sulle sponde del Tevere e quanto la capitale pontificia influenza il suo carattere?
Costantino D’Orazio
Le ragazze di Porta San Paolo
“Lungo la via si erano aggiunti a noi diversi uomini, alcuni con fucili da caccia. L’uomo che li guidava mi chiese dove fossi diretta. Vengo con voi, dissi. Lo sai che fra poco qui si combatterà? Per questo sono qui”. A scrivere così è Carla Capponi, medaglia d’oro al valor militare della Resistenza. È la sera dell’8 settembre 1943, da poche ore una radio ha annunciato l’armistizio con gli angloamericani e per le ragazze come Carla è giunto il momento della scelta. Per loro resistere è atto di disobbedienza radicale contro il potere fascista. Ma è anche una guerra privata combattuta per l’emancipazione dalle gerarchie consolidate e dai ruoli prestabiliti. Con la decisione di impugnare le armi, le ragazze di Porta San Paolo spegneranno il sacro focolare domestico per andare incontro alla loro liberazione.
Michela Ponzani
Da Lucrezia alle Giulie. Fedeltà e impudicizia nella Roma antica
Lucrezia aveva scelto di darsi la morte dopo che il suo corpo era stato violato. E il suo esempio di moglie pudica e fedele era quello che le matrone romane dovevano imitare. Ma nel corso della storia di Roma, forse, fu un altro il modello più seguito, quello delle Giulie: la figlia e la nipote di Augusto che – contravvenendo alle leggi del loro illustre ascendente – diedero scandalo per i loro adulteri.
Laura Pepe
Cornelia e Sempronia
Due donne – Cornelia, madre dei Gracchi e figlia di Scipione Africano maggiore, vincitore di Annibale, e Sempronia, figlia con tutta probabilità di Gaio Gracco – segnano l’apice e la decadenza di una grande “dinastia” della Roma repubblicana. Furono personalità forti e protagoniste di crisi decisive: unite, nella considerazione della tradizione superstite, per la soggezione che incuteva la loro cultura, e anche la loro indipendenza.